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Prima di un trapianto di rene
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Prima di un trapianto di rene
Ecco piccole indicazioni per chi si prepara a ricevere un trapianto di rene.
Chi si sta preparando a un trapianto, è opportuno che ci arrivi in buone condizioni fisiche.
Prima del trapianto vi è il passaggio per la dialisi, e di certo si sa che la dialisi, pur assicurando la sopravvivenza e nella maggior parte dei casi una discreta qualità della vita, non è di certo il massimo come benessere psicofisico.
Ma in ogni condizione, anche la più difficile, è necessario fare in modo di trarne il massimo dei benefici e il minimo danno.
Chi è dializzato dipende da un apparecchio, che minimo per tre volte la settimana e per quattro ore, sostituisce la funzione dei reni nel depurare il sangue da tutte le sostanze di rifiuto, quelle scorie che se accumulate sono nocive per l'organismo fino alle estreme conseguenze.
Il punto è che c'è modo e modo per affrontare e vivere lo stare in dialisi.
Innanzi tutto la dialisi va accettata. Rifiutarla non serve, sarebbe come rifiutare una parte di sé, e la lotta contro di se stesso in ogni caso non giova.
Quindi, anche se i problemi non mancano, occorre fare in modo di utilizzare quelle piccole strategie che aiutano lo stare in dialisi e quindi prepararsi al trapianto nella maniera migliore.
Innanzi tutto è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni alimentari indicate dal medico. Utilizzando la giusta misura, ed imparando ad equilibrare le sostanze alimentari, si farà in modo che all'organismo non manchino le sostanze nutritive di base, e conservi quindi il giusto tono muscolare e un equilibrio tale da poter condurre una vita pressoché normale.
Un'attenzione particolare sarà opportuna per evitare l'incremento di peso, procurato da l'ingestione di liquidi, e il controllo del potassio.
Entrambi possono determinare estreme conseguenze. L'uno per il rischio di edema polmonare, l'altro per arresto cardiaco.
Ma l'aumento eccessivo di peso, tra una seduta dialitica e l'altra, seppur contenuto, può comunque a lungo andare incidere sfavorevolmente sul cuore e sui vasi, sulla pressione e aumenta il rischio di eventi sfavorevoli in dialisi.
Per ovviare all'eccesso di peso, occorre mangiare con poco sale, che d'altro lato giova pure a mantenere equilibrata la pressione.
Evitare quindi salumi e insaccati, eccesso di formaggi secchi e cibi preconfezionati che che ne contengono quantità eccessive.
Anche alcuni tipi di pane e di prodotti da forno andranno utilizzati con parsimonia perché carichi di sale.
Evitare assolutamente di salare i cibi nel piatto.
Per il potassio occorre seguire poche semplici ma fondamentali e soprattutto vitali regole alimentari e si farà in modo di non privarsi del tutto di determinati tipi di alimenti.
Una tabella sul contenuto di potassio dei più frequenti alimenti in genere è fornita dal medico ad ogni paziente.
Ma a parte le questioni inerenti gli aspetti di carattere medico, occorre organizzarsi su come trascorre le lunghe ore della dialisi. E' fondamentale difatti non considerare quelle ore un “tempo morto”, come se fosse inutile. Innanzi tutto occorre avere la consapevolezza che ci si sta depurando, quindi sono ore essenziali e necessarie, e allo stesso tempo possono essere impiegate:a guardare la televisione, leggere un libro, apprendere una lingua ecc.
Tutto certo dipende dagli interessi della persona.
E poi una volta a casa, dopo il giusto, e meritato, riposino è importante riprendere la vita come quella di tutti. Con attenzione verso gli affetti, la famiglia e per chi se la sente anche il lavoro.
L'unica cosa da evitare assolutamente è di restare immobili a guardare il soffitto e convincersi di essere sfortunati. E' un atteggiamento questo che leva più energie della dialisi, e determina la chiusura dal mondo e dagli affetti innescando un'altra malattia ancor più grave dell'insufficienza renale, e cioè la depressione.
Chi si sta preparando a un trapianto, è opportuno che ci arrivi in buone condizioni fisiche.
Prima del trapianto vi è il passaggio per la dialisi, e di certo si sa che la dialisi, pur assicurando la sopravvivenza e nella maggior parte dei casi una discreta qualità della vita, non è di certo il massimo come benessere psicofisico.
Ma in ogni condizione, anche la più difficile, è necessario fare in modo di trarne il massimo dei benefici e il minimo danno.
Chi è dializzato dipende da un apparecchio, che minimo per tre volte la settimana e per quattro ore, sostituisce la funzione dei reni nel depurare il sangue da tutte le sostanze di rifiuto, quelle scorie che se accumulate sono nocive per l'organismo fino alle estreme conseguenze.
Il punto è che c'è modo e modo per affrontare e vivere lo stare in dialisi.
Innanzi tutto la dialisi va accettata. Rifiutarla non serve, sarebbe come rifiutare una parte di sé, e la lotta contro di se stesso in ogni caso non giova.
Quindi, anche se i problemi non mancano, occorre fare in modo di utilizzare quelle piccole strategie che aiutano lo stare in dialisi e quindi prepararsi al trapianto nella maniera migliore.
Innanzi tutto è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni alimentari indicate dal medico. Utilizzando la giusta misura, ed imparando ad equilibrare le sostanze alimentari, si farà in modo che all'organismo non manchino le sostanze nutritive di base, e conservi quindi il giusto tono muscolare e un equilibrio tale da poter condurre una vita pressoché normale.
Un'attenzione particolare sarà opportuna per evitare l'incremento di peso, procurato da l'ingestione di liquidi, e il controllo del potassio.
Entrambi possono determinare estreme conseguenze. L'uno per il rischio di edema polmonare, l'altro per arresto cardiaco.
Ma l'aumento eccessivo di peso, tra una seduta dialitica e l'altra, seppur contenuto, può comunque a lungo andare incidere sfavorevolmente sul cuore e sui vasi, sulla pressione e aumenta il rischio di eventi sfavorevoli in dialisi.
Per ovviare all'eccesso di peso, occorre mangiare con poco sale, che d'altro lato giova pure a mantenere equilibrata la pressione.
Evitare quindi salumi e insaccati, eccesso di formaggi secchi e cibi preconfezionati che che ne contengono quantità eccessive.
Anche alcuni tipi di pane e di prodotti da forno andranno utilizzati con parsimonia perché carichi di sale.
Evitare assolutamente di salare i cibi nel piatto.
Per il potassio occorre seguire poche semplici ma fondamentali e soprattutto vitali regole alimentari e si farà in modo di non privarsi del tutto di determinati tipi di alimenti.
Una tabella sul contenuto di potassio dei più frequenti alimenti in genere è fornita dal medico ad ogni paziente.
Ma a parte le questioni inerenti gli aspetti di carattere medico, occorre organizzarsi su come trascorre le lunghe ore della dialisi. E' fondamentale difatti non considerare quelle ore un “tempo morto”, come se fosse inutile. Innanzi tutto occorre avere la consapevolezza che ci si sta depurando, quindi sono ore essenziali e necessarie, e allo stesso tempo possono essere impiegate:a guardare la televisione, leggere un libro, apprendere una lingua ecc.
Tutto certo dipende dagli interessi della persona.
E poi una volta a casa, dopo il giusto, e meritato, riposino è importante riprendere la vita come quella di tutti. Con attenzione verso gli affetti, la famiglia e per chi se la sente anche il lavoro.
L'unica cosa da evitare assolutamente è di restare immobili a guardare il soffitto e convincersi di essere sfortunati. E' un atteggiamento questo che leva più energie della dialisi, e determina la chiusura dal mondo e dagli affetti innescando un'altra malattia ancor più grave dell'insufficienza renale, e cioè la depressione.
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